sabato 17 dicembre 2011


Salta!!
Negli ultimi anni, con la diffusione di console sempre più tecnicamente sosfisticate e PC sempre più potenti, i videogiochi sono diventati più, diciamo così, "reali" e con la diffusione del 3D, ci sono giochi dove possiamo quasi entrare a far parte dell'azione in prima persona, semplicemente indossando un paio degli appositi occhiali.
Potrà anche capitare di guardare distrattamente la televisione e vedere la pubblicità dell' ultimo gioco in vendita per PC o per la super mega console, dove è difficile capire se si tratta di un film che sarà presto nelle sale cinematografiche o semplicemente un software il cui unico scopo è quello di intrattenere facendo trascorrere ore di divertimento. Per quelli che pensano sia meglio guardarlo un film, anche in 3D, invece di giocarlo, possiamo dire che non tanto tempo fa, era il 2002, si svolgeva una competizione per eleggere il miglior gioco dell'anno, realizzato per home computer e console 8-bit di qualunque tipo marca e modello, non importava il nome che portavano, infatti potevano chiamarsi Commodore, Sinclair, Atari, Nintendo, Amstrad, tutti potevano partecipare, ma ad una sola condizione: realizzare il miglior gioco dell'anno in un solo kilobyte! Ebbene è proprio così, una competizione in conpleto contrasto con lo sfarzo e l'esuberanza di Megabyte alla quale siamo abituati a vedere nei videogiochi attuali.
La schermata di presentazione e di Game Over.
Anche allora non era certamente uno scherzo realizzare un gioco che potesse essere piacevole in un solo kilobyte, ma qulcuno riuscì nell'impresa di programmare un gioco dal gameplay semplice e divertente, graficamente essenziale, ma con un'ottima animazione ed un scrolling orizzontale fluido, ben nove livelli di gioco, ma il fatto incredibile fu l'aggiunta di una colonna sonora. Inutile dire che tra i sessandue giochi in gara, risultò vincente. Questo gioco è Splatform. Impugnando saldamente il jostick inserito nella porta numero due, controlliamo, si fa per dire, una piccola palla rimbalzante sorridente, che un po' ricorda il terribile Evil Otto di Berzerk, ma senza spaventarci, anzi,direi che è piuttosto simpatica. 

Un'istante prima di....cadere nel vuoto!
Non si sa come e perchè, la sfera è costretta a saltare in continuazione  da una piattaforma all'altra, tutte sospese in aria. Muovendo il joystick verso destra acquisteremo velocità, utile per raggiungere piattafforme lontane, al contrario, vuovendo la leva a sisistra otterremo l'effettoopposto, potremo indietreggiare e fermarci, ma sempre rimbalzando ininterrottamente. Le piattaforme sono sparse per lo schermo, su più livelli d'altezza e di diverse dimensioni, alcune sono davvero molto piccole, dove basta una valutazione di poco errata per la traiettoria del salto spiccato, per precitare e perdere una vita. Niente paura, premedo il testo fire, potremo ritentare la fortuna, riprovando a completare tutto il percorso, almeno fino a quando non avremo terminato le cinque vite disponibili. In Spaltform, non c'è un punteggio classico, ma lo score è dato dal numero di salti totali fatti durante il gioco, vengono conteggiati anche i rimbalzi della sfera compiuti quando saremo fermi in un punto, senza avanzare o indietreggiare. Il più bravo sarà quel giocatore che avrà completato il livello o l'intero gioco con in minor numero di salti impiegati. Terminare il gioco non sarà un'impresa facile, occorrerà molta pratica, ma forse è più complicato riuscire a creare un vero gioco in un solo Kilobyte.

 
 
Spaltform è un gioco concettualmente piuttosto semplice, dove con così poco "spazio" a disposizione, Robin Harbron è riuscito ad inserire un buon numero di livelli da giocare ed una vera colonna sonora, realizzando un gioco sorprendente. Il gameplay pur essenziale, richiede una certa dose di abilità e strategia per poter proseguire nei livelli, dove occorre capire in poco tempo qual'è il percorso migliore da prendere ed in quale momento far saltare la faccina rimbalzante proprio in quel determinato punto della piattaforma. Di contro, la difficoltà in alcuni passaggi è troppo elevata ed ogni volta che si perde una vita si è costretti a ricominciare il livello dall'inizio, ben presto diventerà un fatto personale voler riuscire ad andare avanti e così si continuerà a giocare e rigiocare e con un po' di pratica, tutti i punti più ardui, diventeranno prima o poi superabili. Nota curiosa: la faccina  non perde mai il buon umore, nemmeno  quando precita nel vuoto. Per concludere: l'animazione e lo scrolling sono di ottima fattura, la colonna sonora  si integra perfettamente con l'azione di gioco ed il tutto non fa altro che impreziosire questo piccolo capolavoro vincitore della edizione 2002 minigame compo 1K.